Iconicità e simbolismo cromatico nelle opere di Sauro Poli, il pittore sulle sponde del fiume Po

Sulle sponde del fiume Po e nei territori limitrofi capita di incontrare antichi Maestri che nulla hanno da invidiare ai professionisti cui siamo abituati nel nostro quotidiano divenire fatto di perenni connessioni e rari momenti di silenzio. Tornando in queste zone, che mi hanno dato i natali, riscopro il piacere della solitudine, non quella forzata ma quella cercata, la solitudine elegante e decorosa che permette di ascoltare se stessi in un mondo dove, troppo spesso, il rumore sovrasta qualsivoglia emozione (e interazione) nei confronti dell'altro.

Autoritratto destrutturato


Ebbene è proprio nelle vicinanze del grande e impetuoso fiume Po che ho avuto il piacere di fare la conoscenza del pittore e artista poliedrico Sauro Poli. Complici una serie di accadimenti fortuiti, tra un viaggio in montagna e un soggiorno nella suggestiva e sempre incantevole Venezia, sono stata ospite dell'Atelier di Sauro Poli, oggi trasformato in un confortevole appartamento per viandanti. Per me, che sono stata adottata da Roma ormai dodici anni fa, scoprire una gemma di questo genere nella campagna dei Gonzaga mi ha lasciata senza parole e al contempo affascinata. Soffitti in travi di legno, ampie finestre e terrazza dove potersi rilassare con un buon libro: le pareti ospitano i quadri di Poli, dall'ingresso alla cucina passando per le camere e l'angolo studio. 

Ouverture Sinfonica

Particolare di 100 giorni di te e me

La mia Africa


Addentrarsi tra le sue opere significa attraversare un viaggio di contrasti cromatici. I quadri, deliberatamente ascritti in una categoria non-figurativa, si prospettano oltre l'iconicità in una dimensione strettamente personale ed astratta che riguarda il pittore Sauro Poli. Osservando i dipinti si riflette, pertanto, sulle molteplicità interpretative che spesso non seguono la logica e che, proprio sfuggendo al raziocinio, nascondono una magia che muta la contemplazione in estasi.

La natura poetica dei quadri di Sauro Poli rivela un notevole impiego di mezzi pittorici che creano un cromatismo irregolare e nel contempo geometricamente studiato. L'irregolarità si sposa con la geometria calibrata e studiata volta a sottendere un significante che tenta di sfuggire suscitando ancora più fascino non solo a livello critico ma anche e soprattutto nei confronti dell'osservatore curioso e appassionato. 

Nei giorni trascorsi presso l'Atelier di Sauro Poli mi sono persa tra i suoi quadri, tentando una classificazione, cercando un significato nel simbolismo materico e cromatico dei vari dipinti. Ben presto ho capito che, talvolta, dobbiamo lasciar parlare i quadri e accogliere il loro suono, sentire le vibrazioni che ci trasmettono.

L'artista esporrà in una mostra antologica dal 7 al 29 Settembre 2019 presso la Chiesa Castello di San Martino dall’Argine (Mantova) a cura di Donato Novellini con presentazione e commento critico di Marco Cagnolati.


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