Festival del Giornalismo Giovane: a Napoli parlano i protagonisti del futuro

Nuovi Giornalismi


"Il giornalismo è stato la grande vocazione della mia vita. Vi confesso però che, sebbene abbia amato e continui ad amare questo mestiere, non posso consigliare a nessun giovane di intraprenderlo oggi, perché credo che il giornalismo sia ormai al capolinea. Dovrebbe trasformarsi completamente, in un senso che non so prevedere". Siamo nel 1977 e a parlare è Indro Montanelli, visionario del giornalismo 2.0 che già trent'anni fa auspicava una trasformazione completa del mestiere del giornalista e parlava di tecnologie nuove. Nell'era digitale con la necessità, come scrivevo tempo fa, di un pensiero transmediale, chi è fuori dalla tecnologia, come asserisce Giuseppe Granieri, "si rifiuta di partecipare ad un grande gioco di crescita collettiva, perde terreno (e competitività professionale e umana) nei confronti di chi è esposto a una quantità maggiore di stimoli e di idee". 

Oggi dire che il giornalismo è in continua fase di mutamento risulta ripetitivo se non stancante anche per chi è poco avvezzo a certi discorsi. Fare il punto sulla situazione che vivono ogni giorno i giovani giornalisti, i precari ma parlare anche delle idee innovative che proprio da questi ambienti partono, si sviluppano e si diramano nel panorama informativo italiano è l'obiettivo del Festival del Giornalismo Giovane - Youth Media Days che si terrà a Napoli dal 21 al 23 settembre presso la sede del Palazzo delle Arti. L'organizzazione è a cura di Youth Press Italia. Tra i partner istituzionali vi sarà la partecipazione della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, l’Ordine dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa e Assostampa Napoli.

Tra gli ospiti i giornalisti Pino Scaccia, Anna Massera e il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli. Inoltre sarà possibile ascoltare le testimonianze del Coordinamento Precari di Napoli e Errori di stampa (che insieme discuteranno dello stato di salute del giornalismo) e di molti giornalisti, pubblicisti e blogger. L'iscrizione è gratuita e  basta registrarsi sul sito  Youth Press Italia.

Ps: a proposito di precariato e sfruttamento, vorrei che leggeste l'articolo, scritto una decina di giorni fa,  attorno al quale è nato un piccolo dibattito: Digital Journalism. Quale futuro e quali spazi per i giovani giornalisti. Lo spazio per i commenti è sempre aperto.

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