tag:blogger.com,1999:blog-4375680193179667199.post2765945206530523608..comments2023-09-05T17:48:40.019+02:00Comments on Sara Durantini: Scuola e Insegnanti: Perché bisogna puntare sul meritoSaraDurantinihttp://www.blogger.com/profile/05422023426970276850noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-4375680193179667199.post-41624194254632579642012-10-11T11:23:09.662+02:002012-10-11T11:23:09.662+02:00Si Nicco, concordo con quanto dici ma, come tu ste...Si Nicco, concordo con quanto dici ma, come tu stesso hai affermato, parli di aziende private, quindi parli del tuo vissuto personale. Nelle scuole (e in dieci anni ne ho girate molte tra nord Italia e Centro) il personale docente è spesso frustrato, svilito, poco stimolato e tutto ciò ricade, inevitabilmente, sugli alunni che l'unica sfortuna che hanno è quella di essere capitati con un insegnante come quello appena descritto. Come spiegavo nell'articolo io ho avuto la fortuna di lavorare accanto a persone di grande cultura e umanità tuttavia ho anche assistito a scene di vita scolastica che lasciavano poco spazio all'immaginazione, episodi che rivelavano una forte mancanza di professionalità e anche di intelligenza nel gestire svariate situazione. <br />Per questo il merito è importante. Essere assunti non solo per gli anni di esperienza ma anche per il percorso professionale che esula dal settore dell'istruzione e della formazione, essere assunti perché vengono riconosciute delle potenzialità che, forse, un collega con cinque o dieci anni in più di "sola" esperienza non ha credo sia già un passo avanti verso la carriera meritocratica.<br />In questo senso ho inteso le parole di Gianluca Barbera e ho ritenuto necessario riportarle nell'articolo. SaraDurantinihttps://www.blogger.com/profile/05422023426970276850noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4375680193179667199.post-48264934521854275092012-10-09T09:15:31.375+02:002012-10-09T09:15:31.375+02:00Non condivido del tutto il parere do Gianluca Barb...Non condivido del tutto il parere do Gianluca Barbera, anzi assomiglia molto alla solita frase qualunquista "vanno avanti solo i raccomandati, non chi se lo merita". <br />Non è sempre così, anzi sfatiamo un po' questo mito, che ormai si lega bene solo al mondo della politica e in generale del settore "pubblico", ma stona con il mondo delle aziende private, soprattutto in questo periodo di crisi. <br />La carriera non meritocratica in Italia, seppur presente più che in altri paesi, rimane per fortuna un fenomeno limitato perchè chi non sa fare il proprio mestiere difficilmente "resiste" nella sua posizione (a meno che non faccia il politico!!!): le posizioni ricoperte dai lavoratori italiani, per la maggior parte dei casi, richiedono competenza in qualcosa. In pratica, puoi arrivare dove vuoi, ma se non hai le competenze per fare il tuo lavoro, non riesci a mantenere la tua posizione, perchè causi danni all'azienda, che si "accorge" dell'anomalia e ti rimuove. <br />E poi l'anzianità molte volte vuol dire proprio competenza, esperienza, costanza e in molti casi, anzi nella maggior parte dei casi, credo sia corretto pensare che un "senior" è meritocraticamente migliore di un "junior", al di là delle attitudini personali e delle apparenze. IL junior non deve dimostrare solo di essere "bravo", ma di avere tanti altri aspetti in più (costanza, sicurezza, equilibrio, ecc.) tutte qualità che fanno da contorno alla professionalità di una persona e che probabilmente il senior già possiede, altrimenti non sarebbe riuscito per tanti anni a mantenere il suo posto e ad andare avanti in un settore (quello del privato) che non può permettersi sprechi, meno che mai in questo periodo.Nichttps://www.blogger.com/profile/03690331739692717816noreply@blogger.com