Dipende cosa intendi per cattivo, Gaia Rayneri: lettura condivisa con @CasaLettori e @RobinsonRep

Mi sembrava di capire il silenzio in cui la mia famiglia era rimasta per anni: se avessimo parlato, le parole sarebbero state come quelle che i miei vicini avevano il coraggio di gridare. E quindi quel silenzio era stato una gentilezza, per farmi sembrare il mondo un posto migliore.

Gaia Rayneri, 
Dipende cosa intendi per cattivo. Einaudi

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Costanza è un fiume in piena, la sua storia è racchiusa tra le pagine di un quaderno regalatole da un vicino di casa, prima che tutto avesse inizio. Costanza ama la fisica, si domanda il perché dei buchi neri, il significato del vuoto, che cosa si frappone tra i silenzi. Cerca di vedere la realtà con altri occhi, di dare interpretazioni agli eventi, le stesse interpretazioni che Maria Jennifer, la sua amica e vicina di casa, cerca di leggere per dare una seconda chance alla vita e, forse, a se stessa. Due destini che si incontrano, quasi per caso, e che finiscono per intrecciarsi e sovrapporsi inesorabilmente: Costanza, con la sua scimmia nella testa che a volte le fa commettere azioni che mai avrebbe pensato di poter fare, i genitori separati e una personalità piena di crepe come la casa sgangherata dove è andata ad abitare con la madre affetta da sindrome della crocerossina, Maria Jennifer alle prese con problemi più grandi di lei. Sullo sfondo Torino, la città grigia, "pettinata e monumentale", dove il cielo sparisce quando c'è brutto tempo. E il brutto tempo c'è sempre.
Un racconto che ci sbatte in faccia una realtà altra, un percorso di vita che forse i protagonisti non si sono scelti ma nel quale sono capitati. Come capitano gli eventi che li travolgono. Ma a volte basta guardare da un'altra angolazione per dare un senso differente alla vita, una seconda chance.

Come sempre, di seguito alcune citazioni del libro dalla lettura condivisa con @CasaLettori.



























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