Un saluto a Stéphane Hessel, filosofo della libertà



Le Monde ha dato la notizia della scomparsa di Stéphane Hessel nella notte tra martedì e mercoledì 27 febbraio. Per me è stato un colpo. Credo sia inutile raccontare la vita di quest'uomo, quanto ha contato per migliaia di giovani e non, ma per evitare fraintendimenti vi rinvio comunque all'articolo scritto un paio d'anni fa proprio a proposito del suo libro, Indignatevi! edito da Add Editore. Indignatevi!: la libertà secondo Stéphane Hessel.

Per quanto possa sembrare strano, quell'articolo risulta attuale così come attuale è il libro stesso (leggetelo, sottolineatelo, strapazzate quelle pagine, tenetevelo sempre con voi, nello zaino, in borsa, in una sacca. Può sempre essere utile!). Parlo di attualità se penso a frasi che inneggiano alla libertà di pensiero e parola, al dovere, oltre che al diritto, di arrabbiarsi e, appunto, indignarsi davanti a governi che non rispettano il cittadino. Parlo di attualità se rileggo frasi del tipo: "Siamo responsabili in quanto individui. La responsabilità dell'uomo non può affidarsi né a un potere né a un Dio", parole di Sartre, il motto col quale Hessel invita i giovani a togliere la maschera dell'indifferenza e guardare più in là del proprio naso.

Stéphane Hessel cita anche e soprattutto Hegel. E' il concetto di libertà del filosofo tedesco che verrà abbracciato da Hessel, ampliato, storicizzato e ricoperto di un valore morale ed etico del tutto innovativo per il nostro periodo. Un pensiero, quello di Hessel, che oltrepassa le ideologie di Hegel per inaugurare un nuovo modo di vivere la politica e la nostra storia: “Creare è resistere, resistere è creare” .   

2 commenti:

  1. Ciao, Sara. Di questo autore ho recensito "Impegnatevi" (con Gilles Vanderpooten). Un saluto doveroso. Ho appreso la notizia con dispiacere.

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  2. Immagino! Però ha lasciato molto, ora sta a noi raccogliere. Andrò sicuramente a leggere la tua recensione. Grazie Lucia per il tuo commento, a presto.

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