Quartz: Atlantic Media presenta il modello gratuito di business journalism


Un paio di domeniche fa, Luca De Biase, in un suo articolo su Nòva, ricordava "la nozione umanistica nel contesto scientifico, ingegneristico ed economico della cultura tecnologica" introdotto dal capo della Oracle, Larry Ellison, parlando di Steve Jobs. E se è vero che anche le idee tecnologiche hanno bisogno di qualcosa in più, c'è comunque chi punta soprattutto alle start up di progetti innovativi e allo sviluppo del business.

Mi riferisco a Quartz, un progetto che ha tutte le carte in regola per diventare una piattaforma di grande successo, riproponibile, probabilmente, anche in Italia. Lanciato dalla società Atlantic Media, Quartz si è presentato al pubblico come "digitally native" che si basa "on the touchscreen and mobile devices that increasingly dominate our lives". 

Secondo quanto dichiarato dell'editor Stephanie Gruner Buckley, Quartz si regge sull'idea di condivisione delle informazioni: "we want the information to be accessible to anyone, we don't want paywalls, we want people to be able to share that information, link to that information, comment on it without having to download something". Mentre Kevin Delaney, l'editor-in-chief, ha presentato il progetto dicendo che "Quartz is intended to embody the era in which we’re creating it, like Wired in the 1990s, Rolling Stone in the 1960s, Fortune in the 1930s, and The Economist in the 1840s". (leggete l'intervista a Economist se volete sapere cosa ha spinto Delaney e il suo staff a progettare Quartz solo per mobile e tablet).

Quella che si pone Quartz è una sfida su molti fronti. E proprio su queste basi diventa interessante analizzare e osservare i successi, o gli eventuali fallimenti, di questo nuovo progetto.
La sfida sta anche nel fatto che la condivisione di informazioni (gratuite, è bene ricordarlo, in quanto entrano in gioco i soli investitori) si rivolge ad un pubblico di esperti di economia, finanza e business. 

Quartz si propone come un Sole24ore tutto digitale. E chissà che non possa davvero aprire la strada a progetti simili anche qui in Italia.   

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