Lisa Petrucci: Pop Surrealism vintage e stravagante

Nel suo sito si legge "the imagery I use is an extension of my personal and artistic sides, reflecting my love of retro pop culture and its accoutrements, but with a subversive edge". E difatti Lisa Petrucci, una delle artiste pop surrealiste più apprezzate a livello internazionale (molto conosciuta anche in Italia), ha spesso dichiarato, in varie interviste, di fare un tipo di arte simpatica e dolce al tempo stesso ma questo non basta, ci deve essere anche una parte "sovversiva" che distingue i personaggi del quadro.


Lisa Petrucci, cresciuta nel Massachusetts guardando cartoni animati, b-movie, leggendo fumetti e collezionando Barbie, Liddle Kiddles, Blythes dolls, è un'artista che ama dipingere sul legno con vivacissimi acrilici un mondo in cui le bambole, buffe e spiritose, si improvvisano sexy pin-up in atteggiamenti sbarazzini e, nella maggior parte dei casi, accompagnate da teneri cuccioli di cane o gatto.

L'arte di Lisa Petrucci sembra richiamare i manga e le illustrazioni giapponesi di Junko Mizuno (artista presentata tra le pagine di questo blog in occasione della personale a Roma, alla Galleria Mondo Bizzarro, tra la fine del 2010 e gli inizi del 2011 e, più recentemente, di Rio Comicon a Rio de Janeiro alla fine di ottobre 2011) per l'umorismo e la tipologia di personaggi scelti. Invece l'anima sovversiva delle ragazze dipinte dalla Petrucci potrebbe ricordare, per vivacità di colori, atmosfere pop surrealiste e simboliche, l'artista italiano Dast.

Pop Surrealism, pop culture, kitsch, ma anche un immaginario apparentemente innocente e dolce, si fondono nei quadri di Lisa Petrucci, creando atmosfere che potrebbero risalire agli anni Settanta-Ottanta: vintage pin-up, alcune di loro con succinti vestiti in latex, altre apparentemente più caste ma dallo sguardo malizioso e il piglio accattivante. Un mix di elementi creativi e originali che riflettono una mente trasversale e nei confronti dell'arte in ogni suo manifestazione.

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