Le stanze del desiderio: Milo Manara in mostra a Siena fino al 9 aprile


Uno dei fumettisti che meglio di altri colse i segni del rinnovamento artistico nel panorama italiano degli anni Sessanta fu proprio Milo Manara. Spinto da questa vitalità e da quest'energia le quali, ormai, stavano invadendo non solo la società ma anche e mezzi di comunicazioni allora esistenti, Manara iniziò a disegnare strisce aderenti ad una certa voglia di libertà in linea con quelle di molti fumettisti francesi (mi riferisco a coloro che pubblicavano su Métal Hurlant) e spagnoli (quelli di Zona '84).


Nascono così fumetti come Lo Scimmiotto (1976) ma soprattutto Le avventure di HP e Giuseppe Bergman (1978), rocambolesca avventura che rende omaggio a Hugo Pratt, fumettista di fama mondiale, considerato da Manara l'ispiratore e il maestro indiscusso del fumetto d'avventura. Ma si dovranno aspettare gli anni Ottanta per ammirare le strisce dense di sensualità ed erotismo in cui il corpo femminile, sapientemente disegnato, farà la sua comparsa.


E qui l'elenco dei fumetti cosiddetti erotici è lungo: si parte da Il gioco (1983), simbolo del rinnovamento di cui si parlava poc'anzi (la protagonista infatti è una donna sposata, soffocata da un moralismo piccolo borghese nauseante che, in seguito ad un intreccio narrativo alquanto bizzarro, finisce assecondando i suoi istinti e le sue pulsioni), per passare a Il profumo dell'invisibile (1986) in cui la protagonista è la stupenda Miele. Sempre agli anni Ottanta risalgono fumetti come Tutto ricominciò con un'estate indiana (sul testo di Hugo Pratt) e El gaucho.


E di questo periodo è anche la collaborazione con Federico Fellini. Quest'ultimo, incantato dai suoi fumetti (Manara gli aveva anche dedicato una storia, Senza Titolo) gli commissiona delle illustrazioni che verranno, in seguito, pubblicate sul Corriere della Sera. Strisce che be presto si trasformeranno in Viaggio a Tulum.


Ma la forza erotica del tratto di Manara non si esaurisce agli anni Ottanta, al contrario si arricchisce sempre di più. Milo Manara, infatti, continua a creare eroine di una bellezza conturbante. Queste protagoniste (Claudia, Miele, Valeria, Kay, ma anche Wilma, Wanda e Wendy di Tre ragazze nella rete del 2000) sono simbolo di un erotismo considerato parte integrante della vita stessa, un erotismo da vivere e stimolare (anche con la masturbazione) continuamente. Entrare nel mondo erotico di Manara significa oltrepassare una porta al di là della quale non vi è spazio per il nudo sfacciatamente mostrato (lo stesso Manara ha dichiarato più volte di non aver mai disegnato un amplesso), ma è presente la volontà e, forse anche il bisogno, di mostrare un lato della vita che andrebbe vissuto pienamente, con spensieratezza e divertimento. Giocare con l'erotismo, immaginarlo, capirlo, ma soprattutto viverlo.


I fumetti, il percorso artistico, il rapporto con il cinema e con Fellini, e in particolare l'eros sprigionato dalle protagoniste di molte delle strisce di Manara, sono solo alcuni degli elementi in mostra a Siena nel complesso Museale Santa Maria della Scala fino al 9 aprile. Le stanze del desiderio è il titolo della mostra, omaggio a un grande artista che ha fatto dell'erotismo un momento di riflessione per una generazione (quella tra gli anni Sessanta e Settanta) che stava mutando rapidamente così come mutò il suo stile in quegli  stessi anni. Riflessione ma anche dialogo, apertura mentale, forza ed energia. Questo è l'eros di Manara in mostra a Siena fino al 9 aprile.

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