Economia, finanza e società: Italia e Germania a confronto a Presa Diretta - Rai3

L'inquinamento delle acque nel Golfo di Napoli
Nella giornata di ieri, domenica 25 settembre, è andato in onda su Rai3 il programma Presa Diretta. La puntata era centrata sulla crisi economica e finanziaria che si sta abbattendo sull'Italia, con particolare attenzione alla città di Napoli, ex capitale economica italiana. Ex in quanto non rappresenta più il fulcro del commercio marittimo, del turismo e dell'arte, esautorata della sua dignità prima ancora che del suo ruolo originario. 

Senza entrare nel merito dei provvedimenti governativi per risolvere questo problema (provvedimenti, tra l'altro che conosciamo bene e di cui conosciamo ancora di più gli esiti) è interessante soffermarsi sull'esplicito paragone che Presa Diretta ha fatto con un'altra nazione la quale, nel corso degli ultimi vent'anni, ha avuto enormi difficoltà economiche: la Germania.

In Campania, nel golfo di Napoli, da quasi trent'anni, si sta combattendo una guerra contro "ignoti": si parla di una storia che va avanti dal '73, in seguito al colera, successivamente con la progettazione di impianti di depurazione nel '74 entrati in funzione sei anni dopo a cui hanno fatto seguito un'alternanza di amministratori locali e società che, sistematicamente, esaurivano i finanziamenti. I lavori di bonifica e depurazione delle acque del golfo napoletano e delle zone limitrofe non hanno portato, ad oggi, nessun risultato nonostante nel 1996 venne dichiarato lo stato di Emergenza della Penisola Sorrentina e Isole a sud di Napoli. Gli inviati di Presa Diretta, Riccardo Iacona e Gaetano di Vaio, hanno intervistato persone comuni, semplici lavoratori che hanno visto la loro terra peggiorare nel corso di questi anni.

A questo si devono aggiungere i tagli del governo sui trasporti che ammontano al 20%. Questo discorso riguarda soprattutto le aziende del gruppo Eav (Sepsa, Circumvesuviana, Metrocampania Nord-Est, Eav Bus). 
Tutto ciò ha portato ad una drastica diminuzione dei posti di lavoro: centinaia di famiglie si trovano sul lastrico e la situazione non sembra voler migliorare. Recenti statistiche pubblicate dalla Regione stessa hanno preannunciato la perdita nei prossimi mesi di 20mila posti di lavoro, oltre ai 35mila già precari, in mobilità o in cassa integrazione. 

Il complesso minerario trasformato in Museo
Un altro inviato di Presa Diretta, Domenico Iannacone, è andato in Germania, più precisamente nella regione della Ruhr, un tempo il più grande bacino carbonifero della nazione. 
Dopo il crollo del Muro di Berlino, la Germania orientale si è ritrovata economicamente svantaggiata rispetto a quella occidentale. La nazione ha quindi pensato ad un piano risanatore dell'economia e della società. La Germania dell'ovest si è impegnata per anni nel pagamento di una maggiorazione sulle tasse per aiutare la parte est. Nel piano risanatore era compreso anche il bacino della Ruhr che, in soli dieci anni, è stato trasformato, grazie ai finanziamenti pubblici, privati e allo sforzo di tutti i cittadini tedeschi, in un paesaggio completamente rinnovato con numerosi parchi, giardini, canali e laghi; spettacolari attrazioni, musei ed enormi centri commerciali si sono sviluppati in questa regione. I locali tipici, dove si lavorava il carbone, sono stati trasformati in musei all'interno dei quali si possono incontrare anche minatori dell'epoca che accolgono i turisti facendo loro da guida. Noleggiando una bicicletta si possono ammirare le abitazioni restaurate dei minatori, come la Margaretenhöhe a Essen, ma anche residenze di prestigio come la sfarzosa villa della famiglia Krupp. 

I parchi che circondano la Ruhr
Gli sforzi compiuti dalla Germania in soli dieci anni nella regione della Rhr, possono essere tradotti in numeri: 10.000 posti di lavoro, 120 teatri, 1000 musei, più di 2 milioni di turisti all'anno. La Regione è stata premiata Capitale della cultura 2010.
All'università di Lipsia, oltre ai servizi efficienti ed organizzati, alle aule spaziose, illuminate e mai affollate (comprensive di tecnologie per non udenti), c'è una struttura, assolutamente gratuita, per le studentesse-mamme. Un asilo, maestre, giochi e svaghi per i più piccoli, mentre le mamme vano a lezione. E nei bagni ci sono gli spazi anche per i bambini. Anche in questo caso possiamo dare qualche numero: 20.000 posti di lavoro. E tutto questo in dieci anni.

A questo punto vorrei invitare alla riflessione.

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